Un anno di attività delle EMI. 1075 i casi presi in carico dalle Equipe nel territorio provinciale, per il contrasto al disagio e alla criminalità giovanile

A un anno dall’istituzione delle Equipe multidisciplinari integrate (EMI) per contrastare il disagio minorile, la marginalizzazione e la criminalità minorile, quali risultati sono stati raggiunti? Qual è stato l’impatto organizzativo e comunicativo all’interno dei Servizi coinvolti? Come ha funzionato la rete?

Sono le domande al centro della tre giorni di formazione, che si conclude oggi, sul tema “Le Equipe Multidisciplinari Integrate (EMI) nel rapporto con le Autorità Giudiziarie: un modello di integrazione bio-psico-sociale”, rivolto agli assistenti sociali dell’Asp di Catania e ai professionisti delle EMI.

L’appuntamento, organizzato dall’UOC Servizio sociale professionale dell’Asp di Catania, diretta da Loredana Sucato, e dall’UOS Formazione permanente e aggiornamento del personale, guidata da Patrizia Settanni, ha visto oltre 120 partecipanti nei tre giorni in programma (7, 14 e 21 novembre) presso la sala conferenze del Palazzo della Cultura, messa a disposizione dall’assessore ai Servizi sociali di Catania, Bruno Brucchieri.

Presenti all’evento formativo anche assistenti sociali del Servizio sociale professionale del Comune di Catania (diretto da Lucia Leonardi), dei Comuni capofila dei Distretti socio-sanitari della provincia di Catania, dell’Ufficio di Servizio sociale per minorenni (USSM, diretto da Roberta Montalto) e dell’Ufficio distrettuale per l’esecuzione penale esterna (UDEPE, diretto da Maria Pia Fontana).

Le EMI, realizzate dall’Asp di Catania accogliendo la sollecitazione del presidente del Tribunale per i Minorenni di Catania, Roberto Di Bella, e costituite formalmente il 27 ottobre 2022 con il Protocollo d’intesa sottoscritto fra Istituzioni, Forze dell’Ordine e Ordini professionali, alla presenza del Prefetto della città, Maria Carmela Librizzi, rappresentano il luogo deputato al confronto multidisciplinare, nonché ad attività e prese in carico congiunte con i Servizi socio-sanitari, interni ed esterni all’Azienda sanitaria provinciale.

Emi. In un anno 1075 i casi presi in carico

In un anno sono stati 1075 i casi segnalati dall’Autorità giudiziaria, e presi in carico dalle Equipe.

«L’intesa tra l’Asp di Catania e le Istituzioni che hanno siglato il Protocollo prefettizio – ha detto il commissario straordinario dell’Asp di Catania, Maurizio Lanza – è frutto di un lungo e complesso lavoro, iniziato con il presidente Di Bella, che ci ha portato a una riorganizzazione delle articolazioni territoriali. Questo ha richiesto un coraggioso impegno organizzativo e economico da parte dell’Azienda che, anche in questo caso, ha mostrato di essere resiliente nell’impatto con il cambiamento».

Nel corso della tre giorni è stata posta l’attenzione sulle problematiche legate alla dispersione scolastica, alla criminalità minorile, al degrado urbanistico, alla povertà economica e culturale, intesi come fattori che influenzano lo stato di salute e benessere dei minori e delle famiglie.

«Ringrazio tutti gli Uffici e i Servizi aziendali coinvolti in questo progetto – ha detto il direttore sanitario, Antonino Rapisarda -. Sono sicuro che l’impegno profuso nella sperimentazione di percorsi innovativi possa dare un significativo contributo di efficienza, efficacia e qualità non solo alla rete territoriale dei servizi, ma anche nel dibattito pubblico per la realizzazione di politiche socio-sanitarie più moderne e a elevata integrazione».

Un nuovo modello di risposta sanitaria ad alta integrazione

È stato, inoltre, analizzato il malessere presente nelle nostre città e la tipologia di richieste formulate ai Servizi sociali territoriali ed ospedalieri.

«Uno dei risultati più importanti raggiunti in questo anno di operatività delle EMI – ha detto Sucato – è stata la condivisione del modello con il Servizio sociale del Comune di Catania, dell’USSM e dell’UDEPE, migliorando la capacità di risposta istituzionale dell’intera rete dei Servizi sociali professionali sul territorio».

La prima sessione di ciascuna giornata formativa è stata guidata da Girolamo Lo Verso professore fuori ruolo di Psicologia presso l’Università degli Studi di Palermo, fondatore del modello gruppoanalisi soggettuale; presidente di varie Società Scientifiche. Da 26 anni conduce studi sull’identità mafiosa. Autore di numerosi saggi e articoli e di 49 volumi di cui molti sulla psicologia mafiosa.

Sull’intero territorio sono 6 le EMI operative e garantiscono una elevata integrazione e una metodologia unica di intervento in tutti i Distretti territoriali dell’Asp di Catania, in modo da assicurare la piena attuazione delle funzioni di tutela dei minori destinatari di provvedimenti giudiziari civili e penali, ivi inclusi quelli riguardanti i minori vittime di abusi sessuali o maltrattamenti intra-familiari nell’ambito della provincia di Catania. Sono formate da assistenti sociali, psicologi e neuro-psichiatri, coinvolgendo, organizzativamente, oltre all’UOC Servizio sociale professionale, anche l’UOC Servizio di Psicologia (diretto da Daniela Bordonaro), il Dipartimento di Salute mentale (guidato da Carmelo Florio), l’UOC Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza (diretta da Giovanni Rapisarda).

In linea con il DM 77/2022, le Equipe hanno il compito di progettare e attuare interventi di valutazione sanitaria, psicologica e sociale, accompagnamento, sostegno, valutazione del rischio, trattamento e protezione in favore di minori che risultino in situazione di pregiudizio, nonché a fornire, in una logica proattiva, supporto a genitori in condizione di fragilità anche attraverso i servizi specialistici presenti all’interno dell’Azienda (Consultori familiari, Neuropsichiatria infantile, Centro adolescenti, Salute mentale, SerT).

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