Variante Covid-19, prof. Cacopardo: “Virus più contagioso ma non insensibile al vaccino”

Una nuova variante Covid-19 è stata isolata in Gran Bretagna. La notizia, trapelata nella giornata di ieri, domenica 20 dicembre 2020, ha lanciato un nuovo allarme e generato nuove preoccupazioni. Il Governo italiano ha disposto l’annullamento dei voli da e per la Gran Bretagna, ma la mutazione ha già raggiunto l’Italia ed è stata isolata nei laboratori dell’Ospedale militare del Celio di Roma. La nuova variante “inglese” rende più pericoloso il Coronavirus? Per rispondere a questa domanda la redazione di Antenna Uno Notizie ha contattato il prof. Bruno Cacopardo, direttore dell’Unità Operativa Complessa Malattie Infettive dell’Ospedale “Garibaldi – Nesima” di Catania.

“I virus si dividono in virus a DNA e virus a RNA. I secondi, durante i meccanismi di moltiplicazione, tendono a fare degli errori. Mentre i virus a DNA hanno un sistema di correzione, chiamato proof-reading, quelli a RNA no, quindi è molto frequente che i virus a RNA facendo degli errori moltiplicativi danno delle progenie mutate o variate. Il problema è quanto queste mutazioni modifichino la struttura del virus e le sue caratteristiche. Molte delle mutazioni si risolvono in un nulla di fatto cioè il virus non si modifica affatto oppure il virus si modifica tanto che non ce la fa più a moltiplicarsi, quindi si estingue da solo. Nel caso del Covid si è verificata una variazione che ha reso più efficiente il meccanismo di moltiplicazione del virus: il virus ha un’attività moltiplicativa più efficace ed è aumentata la contagiosità. Attualmente le mutazioni non lo rendono insensibile al vaccino, resta assolutamente sensibile.

La preoccupazione è dettata dalla maggiore efficienza che ha questo virus a moltiplicarsi e quindi la maggiore efficienza a contagiare, ma non dà né una malattia più grave – questo non è dimostrato – né una resistenza al vaccino. È ovvio che mutando, mutando può assumere altre caratteristiche per cui bisogna stare in guardia”.

Alessandra La Farina

Foto autorizzata da Bruno Cacopardo

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