Il giudice monocratico del Tribunale di Messina ha emesso un verdetto chiaro nel processo derivante dall’operazione Stranamore, un’indagine della Polizia di Stato italiana su un giro di matrimoni combinati a Messina finalizzato a favorire l’ingresso in Italia di stranieri extracomunitari. La maggior parte degli imputati sono stati ritenuti responsabili dei reati contestati, quali il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e la truffa ai danni dello Stato, con condanne che variano da un anno a quattro anni di reclusione. Tra gli assolti ci sono Rosaria Papandrea e Achraf Rami, mentre le condanne più severe sono state inflitte a Giuseppa Carollo, condannata a quattro anni per il suo ruolo di organizzatrice di matrimoni fittizi, e a Carmen Cami, Costanza Grech, Giuseppa Di Pietro Fazio e Antonino Cuscinà, condannati a due anni e dieci mesi per associazione a delinquere e truffa.
Le condanne specifiche sono state le seguenti: Said Al Hajli è stato condannato a un anno e quattro mesi per aver partecipato a un matrimonio combinato, Carmela Panetta e Concetta Alessia Cotroneo a un anno e quattro mesi per aver favorito l’ingresso di stranieri in Italia, Antonino Augliera a un anno per truffa, Omar El Asri a due anni per associazione a delinquere, Gianpiero De Tommaso a un anno per favoreggiamento, Pasqualino Avenoso, Maria Antonia Cannarozzo e Maria Pia Lauria a un anno e quattro mesi per aver partecipato a matrimoni fittizi. Sono state inflitte condanne di due anni e dieci mesi anche a Carmen Cami, Costanza Grech, Giuseppa Di Pietro Fazio e Antonino Cuscinà, mentre Giuseppa Carollo è stata condannata a quattro anni per la sua partecipazione a un’associazione dedita alla truffa e all’immigrazione clandestina. Le condanne di tre anni e dieci mesi sono state inflitte a Maria Fileti, Josephine Faralla, Carmela Pollara Maggio e Maurizio Mondello, mentre Najat El Jihaoui, Antonini Vizzari e Amine Elhachimi sono stati condannati a tre anni per aver commesso reati relativi all’immigrazione irregolare.
L’indagine della Polizia di Stato risale al marzo 2022, quando cinque persone furono arrestate con l’accusa di associazione a delinquere e truffa ai danni dello Stato. Secondo l’ipotesi di accusa, gli arrestati, insieme ad almeno altri due soggetti non identificati e attivi in territorio francese, avevano strutturato un’associazione in grado di organizzare matrimoni fittizi tra donne italiane e uomini non comunitari, e viceversa, al fine di far ottenere loro il permesso di soggiorno per motivi familiari. Il gruppo, capeggiato da un cittadino marocchino residente a Messina, si occupava di curare ogni dettaglio connesso alle future nozze, con stabile ripartizione di compiti e dietro il pagamento di somme di denaro per tutti i partecipanti alla messa in scena, configurando così un’ipotesi di reato di immigrazione clandestina e truffa. Gli avvocati degli imputati attendono ora di leggere le motivazioni della sentenza per valutare se fare appello contro la condanna per i reati relativi all’immigrazione irregolare e alla truffa ai danni dello Stato.