Vittime dei reati violenti, poche e inadeguate tutele: la proposta dell’Associazione Difesa e Giustizia

Sono ancora troppe le vittime dei reati violenti non tutelate dalle leggi e dalle autorità: tra studi e relazioni sull’argomento gli esempi di mancanza di normative ferree e sostegni sul tema sono sempre maggiori, l’Italia – così come denunciato dall’associazione Difesa e Giustizia di Tremestieri Etneo – non si è adeguata alla normativa Europea che imponeva agli Stati membri di introdurre una tutela, entro luglio 2005, per assegnare alle persone colpite da omicidio, violenza sessuale e lesioni gravissime un’adeguata indennità economica.

Nel 2016 arriva una legge che – secondo l’associazione – non appare favorire i soggetti in questione: importi minimi e limiti che molto spesso hanno impedito l’uso dell’indennizzo. Nello specifico si tratta di 50mila euro, in favore degli eredi, per il delitto di omicidio; 60mila solo per i figli delle vittime di omicidio commesso dal coniuge, anche separato o divorziato, o da persona legata da relazione affettiva; 25mila per il delitto di violenza sessuale, salvo che ricorra la circostanza della minore gravità; 25mila per le lesioni personali gravissime e 25mila per la deformazione dell’aspetto mediante lesioni permanenti al viso. È stato stabilito per i delitti avvenuti dopo il 2005 il termine del 31/12/2021 quale ultima data per l’inoltro delle domande di accesso al Fondo. I richiedenti devono avere esperito l’azione esecutiva per il risarcimento nei confronti del reo e che questa sia risultata infruttuosa.

L’associazione etnea nei prossimi mesi redigerà una proposta di legge ordinaria che modifichi in maniera radicale tutto l’impianto normativo che sarà inviata a tutti i gruppi parlamentari. Non mancheranno i convegni e una campagna di sensibilizzazione che coinvolgerà pure alcuni familiari di vittime dei crimini.

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