Eurogruppo, c’è l’intesa: uso flessibile del Mes e piano UE da 1000 miliardi. Conte: “Non ho mai cambiato idea sul Mes”

Europa; Consiglio Europeo

Ha avuto un esito positivo la riunione dell’Eurogruppo, tenutasi ieri sera in videoconferenza, per determinare il piano d’azione dell’Unione Europea nell’ambito dell‘emergenza Coronavirus. I ministri delle Finanze dell’eurozona, dopo le due fumate nere dei precedenti vertici, hanno raggiunto un’intesa sulla base di quanto proposto da Francia e Germania.

Un punto nodale dell’intesa raggiunta è sintetizzata così nel comunicato dell’Eurogruppo: “Superata l’emergenza i Paesi si impegneranno a rafforzare i loro fondamentali economici e a rispettare il quadro di bilancio, Il prestito potrà raggiungere il 2% del Pil del paese debitore e sarà a disposizione di tutti gli stati membri”. Sarà, dunque, importante capire e valutare anche le condizioni ed i paletti che saranno posti quando l’attuale fase sarà superata.

 

I quattro punti dell’accordo

L’accordo ratificato ieri, annunciato dal presidente dell’Eurogruppo Mário Centeno, prevede quattro punti principali, che saranno poi sottoposti dai vari ministri ai capi di stato e di governo: uso flessibile del Mes (Meccanismo europeo di stabilità) per ottenere prestiti da destinare a spese sanitarie, aiuti da parte della Banca Europea degli Investimenti (BEI), sostegno alla cassa integrazione (SURE, proposto dalla Commissione Europea), fondo finanziato da obbligazioni congiunte per garantire il rilancio economico (proposto dalla Francia).

Quest’ultima misura, in particolare, è quella che ha suscitato maggiore interesse negli osservatori, dal momento che è stata accettata anche da stati come Germania ed Olanda, da sempre fedeli alla linea dura. Una proposta, quella francese, che sarà ovviamente oggetto di negoziazzione ma che dovrebbe prevedere un fondo da 500 miliardi di euro, sostenuto da “strumenti finanziari innovativi”, in linea con i trattati e di durata temporanea. Anche la rimodulazione delle rigide condizioni previste dal Mes dovrà essere negoziata, dal momento che il vertice di ieri ha rappresentato soltanto il primo passo, il quale dovrà essere seguito e confermato da altri importanti momenti, come la conferma da parte dei capi di stato e di governo, che darà poi vita ad una lunga fase di concertazione.

 

Conte: “Mes? Mai cambiato idea”

Le reazioni politiche non si sono fatte attendere, ed hanno riguardato soprattutto la spinosa questione legata al Mes, strumento nei confronti del quale, anche in questi giorni, il governo italiano aveva, sostanzialmente, posto un veto. A proposito di questo il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha comunicato, tramite i propri canali social ufficiali, che interverrà in conferenza stampa per chiarire ogni aspetto, ma ha altresì ribadito che la posizione dell’esecutivo sul Meccanismo Europeo di Stabilità non è cambiata: “Io ho una sola parola: la mia posizione e quella del Governo sul #MES non è mai cambiata e mai cambierà. Più tardi in conferenza stampa vi aggiornerò su questo e su altre importanti questioni che riguardano il nostro Paese. A più tardi”.

 

 

V.S.

 

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