Politica | Quote rosa nella giunta siciliana, è polemica: petizione per le dimissioni di Figuccia

Regione siciliana;

Non si placa la polemica scoppiata dopo le dichiarazioni di Vincenzo Figuccia, deputato leghista all’Ars, in merito all’assenza di donne nella giunta Musumeci.

La situazione è stata determinata dalla complessa operazione di rimpasto, voluta soprattutto da Forza Italia, che ha portato all’uscita di Bernadette Grasso (responsabile delle Autonomie locali e della Funzione pubblica) e di Edy Bandiera (assessore all’agricoltura e alla pesca), per far spazio a Marco Zambuto (ex sindaco di Agrigento) e Toni Scilla (uomo di fiducia di Gianfranco Miccichè e presidente di Agripesca). Nel commentare le proteste e le polemiche portate avanti, tra gli altri, dal deputato e presidente della Commissione Antimafia Claudio Fava e dalla CGIL, ha affermato: “Ciò che conta non è ciò che gli assessori hanno in mezzo alle gambe ma ciò che hanno in mezzo alle orecchie. E soprattutto come lo usano per il bene dei siciliani“.

Parole, queste, che non sono andate giù agli avversari politici e, soprattutto, ad alcune donne siciliane (attiviste, giornaliste e professioniste) che hanno promosso una petizione, denominata “Più donne per la democrazia”, volta a richiedere le dimissioni di Figuccia. La frase è stata da loro definita “violenta e maschilista […]. Una caduta di stile che dimostra l’arroganza al potere, l’avidità e l’ignoranza di chi si crede impune”. La petizione, al momento, ha raggiunto oltre 500 firme e, se non l’obiettivo prefissato, potrebbe raggiungere quello di spingere il presidente Musumeci ad operare un’altra sostituzione, al fine di promuovere una donna all’interno della propria giunta.

Operazione sulla quale il fondatore di Diventerà Bellissima sta ragionando in queste ore, ma che complicherebbe il già tormentato percorso del rimpasto. Figuccia, intanto, ha replicato alle polemiche scaturite dalla sua dichiarazione con questo post pubblicato su Facebook:

“Scusate qualcuno può spiegarmi cosa ci sia di sessista nel dire che ciò che abbiamo tra le orecchie, cioè il cervello, è più importante di ciò che abbiamo tra le gambe? Francamente mi sembra una polemica montata da 4 radical chic di sinistra. Davvero non comprendo in che cosa si concretizzi il maschilismo nel sostenere che le donne vanno supportate non solo perché donne ma soprattutto perché brave. L’isterismo di una certa sinistra da salotto, mi conferma che le mie parole hanno toccato nel vivo un’ipocrisia generalizzata, che considera le donne specie protetta e non protagoniste di una reale parità incentrata sul merito. Tuttavia alla loro cattiveria, rispondo con un sorriso, al grido viva le donne!!!”.

 

Questa complessa vicenda dovrebbe risolversi, pare, nei prossimi giorni con la nomina ufficiale dei nuovi assessori. L’augurio, al di là delle polemiche e delle divisioni, è che si arrivi ad una sintesi e che, tanto il governo quanto le forze di opposizione, abbiano la capacità di lavorare al meglio in un momento complicato per il popolo siciliano.

 

(Fonte foto: pagina facebook “Regione Siciliana”)

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