Spettacolo e Covid-19: presentata proposta di legge alla Camera

riaperture; teatro; Bellini

Il mondo dello spettacolo è tra i settori più colpiti dal Covid-19 e dalla seconda ondata epidemiologica. Teatri e cinema sono stati i primi a chiudere, gettando nella preoccupazione i tanti lavoratori, non solo attori, che vivono di questo. Proprio a seguito delle decisioni varate dal Governo per tentare di contenere e ridurre l’emergenza sanitaria scatenata dal Coronavirus, la deputata PD Chiara Gribaudo ha firmato una nuova proposta di legge volta a tutelare lavoratori e lavoratrici del mondo dello spettacolo dando un’architettura di welfare a tale settore.

Tramite la PdL, presentata ieri alla Camera dei Deputati dalla Gribaudo, insieme alla deputata M5S Alessandra Carbonaro, a Emanuela Bizi del Slc Cgil Nazionale e agli attori Lino Guanciale e Fabio Mangolini, si intende “rafforzare le tutele e i diritti dei lavratori dello spettacolo, garantire la semplificazione amministrativa e fiscale favorendo l’emersione del lavoro sommerso e lo sviluppo di una riconoscibilità sociale del lavoro in tale settore”.

“Fra i danni più grandi provocati da questo virus c’è quello della socialità – ha esordito in conferenza la deputata Gribaudo – che spesso significa non poter fruire della cultura, non poter andare a un concerto o a uno spettacolo, ma dal lato di chi in questo settore ci lavorava e ci lavora è anche peggio. Parliamo di circa 327mila lavoratori e lavoratrici che guadagnavano in media 10mila euro l’anno e che nel 2020, con il sostegno del Governo, arriveranno a stento alla metà di quella cifra. Artisti, tecnici e autori del settore audiovisivo e dello spettacolo dal vivo sono stati tra i lavoratori più colpiti dalle misure di prevenzione del contagio: i primi a fermarsi, gli ultimi a riprendere e adesso nuovamente bloccati da questo virus che ci costringe alla lontananza e a rinunciare di fatto all’arte e alla cultura.

Per loro – prosegue – in questi mesi abbiamo cercato di costruire una risposta, in collaborazione con le forze sindacali e associative, ascoltando le assemblee e le proteste immobili nelle piazze e con l’aiuto di un’indagine conoscitiva promossa in Commissione Cultura, congiuntamente con la Commissione Lavoro, abbiamo scritto a più mani una proposta di legge che presentiamo adesso, in questa emergenza, ma anche per affrontare dei problemi antichi. Il deficit e la confusione delle regole di questo settore non nascono con il Covid.

L’emergenza sanitaria ha fatto letteralmente implodere la fragilità e la precarietà ad esso intrinseca. Anche questa emergenza finirà, e si riaprirà il sipario sullo spettacolo dal vivo che anima ogni angolo d’Italia. Ma chi ci lavora non può essere lasciato solo. Ai professionisti dello spettacolo serve una protezione sociale vera, perché il loro lavoro non è una finzione e i loro diritti devono essere realtà”.

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