Lei non sa chi sono io, la realtà che supera la fantasia: il regista della grigliata palermitana si affida ad un agente

palermo;
Tra i tanti aforismi tramandati da Luigi Pirandello ce n’è uno riguardante il rapporto tra realtà e fantasia, tema particolarmente caro al letterato agrigentino, probabilmente uno dei cardini della sua produzione artistica. Secondo il premio Nobel la realtà supera di gran lungo la fantasia perchè “la realtà, a differenza della fantasia, non si preoccupa di essere verosimile perché è vera”. Assunto che si incarna perfettamente nella concezione, tipicamente pirandelliana, della vita come teatro, come palscoscenico. Una visione dell’esitenza e del mondo tremendamente attuale e verificabile, oggi più che mai.

In questi giorni, tra le vicende salite alla ribalata della cronaca, c’è sicuramente quella della grigliata di Pasqua a Palermo, sui tetti dello Sperone. Un’iniziativa priva di logica in tempo di Coronavirus, ripresa con enfasi dai protagonisti che l’hanno poi diffusa in rete. Alla base di tutto mancanza di rispetto, senso civico ed amor proprio, ma non è finita qui… Il “regista” del video che, da Domenica in poi, ha spopolato su internet, il pensionato 60enne Giuseppe Spagnolo, ha infatti scritto un nuovo e grottesco capitolo di questa surreale vicenda. Come svelato dalla trasmissione “La Zanzara” di Radio 24, infatti, l’uomo ha deciso di affidare i suoi diritti d’immagine ad un’agenzia, che ne cura i rapporti con la stampa e che ha stabilito un vero e proprio listino prezzi per la concessione di interviste con il proprio assistito.

Ci verrebbe da dire che un bel tacer non fu mai scritto e che, in casi simili, il silenzio sarebbe la scelta migliore ma, in effetti, l’ennesimo risvolto della “saga” impone delle riflessioni che vanno ben oltre il singolo caso, dal momento che quello è il risultato di dinamiche ben più profonde e complesse, dinamiche che affondano le radici nella nostra società e, soprattutto, nel sistema disvaloriale che la guida, anzi che la domina. Perchè, in fin dei conti, non c’è da stupirsi se uno dei protagonisti di un atto discutibile, anzichè trincerarsi in un rispettoso e degno silenzio, si reinventa come protagonista sui mezzi di comunicazione, monetizzando la sua presenza in radio, in televisione, sulla rete. Dove poteva condurre, d’altronde, una società che esalta l’apparire fine a sè stesso, il presenzialismo stolto e banale, l’apparire sempre e comunque, un sistema che lobotomizza e che esalta l’effimero, il consumismo sfrenato?  Certo, esiste il libero arbitrio… Certo, ognuno di noi dovrebbe avere gli strumenti necessari per valutare, capire e decidere quindi come agire. In virtù di questo, chiaramente, determinate scelte sono “imputabili” solo a chi le prende ma, probabilmente, sarebbe fin troppo banale limitarsi a questo, senza chiedersi cosa le causa, cosa le determina.

Fermo restando che la gogna mediatica, il “dagli all’untore”, la ghigliottina del web devono essere sempre e fermamente condannati, specie in un periodo tanto delicato e difficile, non possiamo non notare che, questa vicenda, ha avuto risalto soprattutto per volontà dei suoi artefici, di coloro che, con un’ “invidibile” faccia tosta hanno diffuso urbi et orbi le loro gesta, vantando lo scacco matto al virus, alle disposizioni istituzionali. Si può e, soprattutto in futuro, si dovrà discutere sulla gestione dell’emergenza, sulle norme messe a punto da governo, regioni e comuni, ma, in questo caso, ogni possibile recriminazione o legittima critica passa in secondo piano, viene sorpassata da destra e senza freccia. Perchè, quello che abbiamo raccontato rimane senza dubbio un atto totalmente insensato, perché quanto successo in seguito è, se possibile, ancor più grave e dovrebbe farci riflettere sulla direzione abbiamo intrapreso, sulla strada che, il nostro amato e martoriato Paese sta percorrendo, ma sopratutto dovremmo interrogarci e riflettere, dovremmo chiederci dove questa folle corsa ci porterà, prima che sia troppo tardi, prima di un irrimediabile schianto, con la speranza che questo momento di riflessione non venga orchestrato in un salottino televisivo, alla presenza del regista della grigliata, novello opinionista nostrano.

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