Giovanissima ma già determinata e consapevole della strada che vuole percorrere. Nata a Varese, non più tardi di 16 anni fa, e di origini siciliane (papà di Floridia e mamma di Solarino), Tecla Insolia – dopo aver incantato tutti sul palco del Teatro Ariston di Sanremo con la sua voce e l’interpretazione data al brano “8 marzo” – conquista la prima serata di Rai Uno. La vediamo impegnata, infatti, con il suo personaggio Ilaria Caruana/Matilde Marasco, nella fiction “Vite in fuga” di Luca Ribuoli. Un thriller avvincente e, per Tecla, un’avventura bellissima come lei stessa ci ha raccontato nel corso dell’intervista di seguito riportata.
Dal palco di Sanremo a coprotagonista nella fiction Rai “Vite in fuga”. Possiamo definirla come la tua prima grande esperienza sul piccolo schermo, come l’hai vissuta?
“Sì, posso definirla come la mia prima grande esperienza sul piccolo schermo. È stata un’avventura durata da aprile 2019 fino a ottobre 2019, è durata tanto. I primi mesi abbiamo girato con la troupe in Trentino Alto Adige, dopodiché ci siamo spostati negli Studi della Videa a Roma. È stato bellissimo, mi è piaciuto tantissimo e spero di poter ripetere l’esperienza prima o poi”.
Al tuo fianco attori di un certo calibro, quali Anna Valle e Claudio Gioè. Com’è stato recitare con loro? Cosa hai imparato da loro?
“Conoscevo sia Anna che Claudio, professionalmente parlando, perché avevo visto film nei quali avevano recitato. Ero felicissima. Ci siamo conosciuti una sera, prima di iniziare le riprese, durante una cena in cui c’erano anche Luca Ribuoli (regista ndr) e Tobia De Angelis (Alessio Caruana/Lorenzo Marasco nella fiction ndr). Abbiamo fatto un cenone di famiglia prima di cominciare. Sono apparse sin da subito persone molto umili, professionali e buone. Abbiamo così instaurato con Anna e con Claudio, come in realtà con tutti, proprio un rapporto genuino”.
Che emozioni hai provato il primo giorno di riprese e quali emozioni hai provato all’ultimo ciack? Come vivi la giornata sul set?
“Devo arrivare sul set preparata. Studiavo sempre le parti prima, giravamo circa quattro scene al giorno. Il primo giorno di riprese ero molto agitata, mi aspetto tanto da me stessa e quando non ero soddisfatta di quello che facevo, chiedevo sempre a Luca Ribuoli di ripetere, poi era lui a ‘stopparmi’. L’ultimo giorno ho pianto tanto, come tutti, perché siamo stati, troupe e cast, tanto tempo insieme. In Trentino abbiamo vissuto, nello stesso hotel, per tre mesi, distanti da tutto e da tutti. In quel periodo dell’anno Ortisei non era molto visitata, i ristoranti chiudevano alle sei del pomeriggio. Eravamo un po’ sperduti in mezzo alle montagne ma è stata una bella avventura”.
Nella fiction, “Vite in fuga”, interpreti Ilaria, figlia di Claudio Caruana (Claudio Gioè) e Silvia Stellati (Anna Valle). Che personaggio è stato per te e com’è stato interpretarlo? Cosa ti ha lasciato?
“Molti hanno criticato questa continua arrabbiatura del personaggio di Ilaria. Io, con qualche escamotage, cerco di giustificarla: ho fatto un esercizio empatico per affrontare questo personaggio. Ammetto che, durante la lettura della sceneggiatura, anche io pensavo ‘Mamma mia, questa ragazzina è abbastanza pesante, è sempre triste, sempre arrabbiata’, poi ho iniziato a pensare a cosa avrei fatto io, Tecla, se mi fossi trovata in questa situazione. Se tutti ci ponessimo queste domande prima di giudicare qualcosa, magari avremmo un’opinione diversa sulle cose. Ilaria è una ragazzina di 15 anni – proveniente da una famiglia borghese romana, campionessa di canottaggio, brava a scuola e con le proprie amicizie – che si trova, da un giorno all’altro, catapultata in questa vita che non crede possibile. C’è una frase bellissima del personaggio di Anna che dice: ‘Le cose sembrano impossibili finché non succedono a te’ e poi quando ti succedono ti ritrovi ad affrontarle come capita. Ilaria affronta la situazione esternando il disagio che prova”.
Come ci si sente a salire alla ribalta a questa età? Hai avuto dei riscontri?
“Non credo molto nel concetto di successo o notorietà. Vorrei essere una persona che sceglie di fare quello che vuole nella propria vita e spero di averne la possibilità. Ho ricevuto dei messaggi da parte delle persone che posseggono il mio contatto e mi scrivono solitamente per complimentarsi e altri per darmi delle dritte. Io sono contenta di ricevere sia complimenti che critiche perché penso che tutto faccia”.
Come e quando nascono le passioni per musica e recitazione. Cosa ti hanno detto e ti dicono i tuoi genitori?
“I miei genitori sono stati una parte fondamentale. Delle volte credono più loro in me di quanto non faccia io. Sicuramente dovrò ringraziarli e li ringrazierò sempre. La mia passione per la recitazione credo ci sia sempre stata, così come la passione per la musica, soltanto che si è sviluppata dopo quella per il canto. Ho iniziato ad andare a scuola di canto a 5 anni, a frequentare una scuola di recitazione a 10 però guardando i film mi dicevo: ‘Ah però, mi piacerebbe fare questa cosa qui. Chissà se un giorno mai potrò’ e diciamo che un po’ di cose stanno accadendo”.
Progetti futuri?
“Non so quanto posso dire. Venerdì scorso (27 novembre 2020 ndr) ho finito di girare un film dal titolo ‘La bambina che non voleva cantare’ di Costanza Quatriglio, anche questo, se non sbaglio, per la Rai”.
Alessandra La Farina