Calcio Catania, Maurizio Pellegrino: “Niente comitato senza la matricola”

Pellegrino

Il passaggio di mano del Catania ed il timore che la società etnea possa raggiungere un epilogo che tutti vorrebbero scongiurare (il fallimento), sono temi di stretta attualità, e di questo abbiamo parlato con uno dei protagonisti della vicenda, Maurizio Pellegrino, “frontman” del Comitato e della cordata di imprenditori che ha ufficialmente manifestato l’interesse ad acquisire il Calcio Catania e che oggi ha incontrato il sindaco Pogliese.

“È stato un incontro proficuo, in cui ho avuto modo di sottolineare e descrivere il progetto che c’è alla base del comitato promotore e della cordata d’imprenditori, tutti uniti e determinati a voler acquisire il Calcio Catania”: così esordisce l’ex tecnico etneo, Maurizio Pellegrino in merito all’incontro al Comune.

Qual è stato l’impatto del primo cittadino riguardo il vostro progetto, pensa di trovare davvero il suo supporto?

“Ho trovato in Pogliese grande disponibilità e serietà, è apparso entusiasta in merito al consorzio d’imprenditori che proprio nella giornata di domani costituirà l’SpA secondo i criteri dell’azionariato diffuso”.

In cosa consisterà l’aiuto del primo cittadino?

“Il sindaco si impegnerà nella ricerca di quelle forze imprenditoriali che possano dare un contributo fondamentale alla cordata per far si che questo progetto possa arricchirsi ulteriormente”.

Nell’aria c’è troppo entusiasmo, del resto si sa che i supporter etnei sono passionali e vogliono scongiurare a tutti i costi la possibilità del fallimento, ma se ciò malauguratamente dovesse avvenire la sua missione con il Catania si fermerebbe qui o proseguirebbe anche tra i dilettanti?

“Si fermerebbe qui. La nostra è sempre stata una missione, con il presidente Fabio Pagliara e con tutti i membri del comitato promotore abbiamo avuto sempre e solo un obiettivo, la salvezza della matricola 11700”.

Quindi il progetto del comitato si arresterebbe qui, non sarete disposti a rilevare la squadra anche in un’altra categoria?

“Assolutamente no. È un’ipotesi alla quale non voglio neanche pensare. Noi siamo determinati ed organizzati a rilevare il Catania salvando la matricola e il patrimonio di ricordi legati alla targa 11700”.

L’esperienza che Maurizio Pellegrino sta vivendo oggi, può esser accomunata al fantastico spareggio di Taranto o alle partite da allenatore nell’ultima stagione di A del Catania dove, tra l’altro, ha potuto guidare i rossazzurri nella Scala del calcio di Milano.

“L’analogia, secondo me, è con la stagione 1993, quando una comunità intera stretta sotto le sciarpe rossazzurre ha potuto riabbracciare il professionismo. Tutti ci ricordiamo i campi polverosi dai quali siamo emersi, quegli stessi campi che poi ci hanno permesso di raggiungere la serie A. Non dobbiamo mai perdere quel senso di appartenenza, quello che ci ha portato lontano e spero possa orientarci ancora a lungo”.

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