Cessione Calcio Catania, La Ferlita: “Altro incontro di sintesi ulteriore, speriamo vengano fatti passi avanti”

Catania; Scibilia: tacopina sigi;

Il socio SIGI, Nuccio La Ferlita, è intervenuto ieri ai microfoni della stampa dopo l’incontro tenutosi nel tardo pomeriggio/sera tra i soci della SpA in orbita Calcio Catania a Torre del Grifo. Il membro di SIGI ha discusso delle difficoltà di questa trattativa per la cessione del club rossazzurro a Joe Tacopina e sul lavoro svolto da SIGI in questi ultimi mesi di gestione. Ecco le parole di La Ferlita:

“Non c’è una posizione singola. La nostra posizione è che noi vorremmo trovare un accordo, che è la stessa posizione loro. Queste due posizioni devono trovare una sintesi. C’è sempre la massima disponibilità da parte di SIGI, come c’è sempre stata. Non ci sono piaciute delle dichiarazioni che abbiamo letto perché non corrispondevano alla verità dei fatti. Però siamo fiduciosi e speriamo davvero che questa operazione vada in porto, anche perché per quanto mi riguarda vorrei ritornare a fare il tifoso e andare in curva il prima possibile”.

“Con Tacopina non c’è mai stata una guerra, è solo una trattativa. Sul suo arrivo non ci è giunta alcuna informazione, abbiamo appreso qualcosa dalla stampa, ma lui non ci ha comunicato nulla. Non possiamo neanche prevedere se la firma possa slittare alla prossima settimana. C’è un altro incontro importante di sintesi ulteriore in agenda e speriamo che vengano fatti ulteriori passi in avanti. La trattativa è molto complessa, non è semplice. Abbiamo ereditato una società devastata e per Tacopina è importante capire tutto quello che noi abbiamo fatto, con quale qualità, e devono acquisire tutta una serie di informazioni, perché acquistano una società con dei debiti. Noi abbiamo acquistato il Catania con un atto d’amore enorme e loro hanno l’approccio classico da imprenditori che si stanno anche loro innamorando. Però ci sono chiaramente degli investitori importanti dietro Tacopina, che hanno bisogno fino in fondo di capire tutto quanto”.

“Tutto quello di cui noi siamo al corrente lo abbiamo reso noto a Tacopina, non ci sono cose che abbiamo tenuto nascoste. Sulla firma non so prevedere il futuro, è una cosa che riguarda tante persone e tanti aspetti. Io mi auguro che in breve tempo si possa definire tutto. Non esistono punti di disaccordo con la controparte, si devono solo chiarire reciprocamente dei punti, non esiste un disaccordo. Non è facile nemmeno per voi (stampa, ndr) rimanere obiettivi davanti a tante notizie, perché vi mancano tante informazioni. Noi SIGI anche quando non ci saremo più, saremo sempre a disposizione di tutti i catanesi per il Catania”.

“Noi abbiamo lavorato solo per trovare l’accordo con Tacopina e qualora non si dovesse trovare è chiaro che dovremo pensare a un piano B, che poi diventerà piano A. Noi siamo qui e stiamo gestendo il club, abbiamo ceduto e acquistato giocatori, stiamo rinforzando la squadra. Il nostro piano B è continuare a fare quello che facciamo. Se invece riusciamo a chiudere un accordo con Tacopina, la palla passa al suo gruppo per fare quello che abbiamo fatto noi, nella speranza che mettano maggiori risorse. Percentuali sulla chiusura della trattativa? Al 50%, mia personalissima visione di qualunque trattativa, non nello specifico di questa. Non è stato semplice gestire il club e allo stesso tempo accogliere bene, e fin da subito, il gruppo Tacopina e metterlo nelle condizioni di fargli vedere una realtà nettamente migliorata rispetto a come l’abbiamo trovata noi, non c’è paragone”.

“Previsto un altro incontro di avvicinamento e di sintesi tra i legali Arena e Augello. Le vicende interne a SIGI su Vullo, Salice e Massimino prescindono dall’accordo con Tacopina. Delle volte c’è la necessità di chiarimento anche fra di noi soci. Enrico è un fratello, questo è un gruppo di imprenditori amici. Al di là dei momenti di scoramento e incomprensione, poi alla fine ritorniamo come prima. Una esperienza che rimarrà nella nostra vita, non ci conoscevamo nessuno tra di noi eppure temo che siamo diventati anche amici.”

Federico Rosa

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