Finaria, le motivazioni della sentenza di fallimento: “Modalità lacunose e poco collaborative”

Tribunale; Calcio Catania

Sono state depositate le motivazioni della sentenza con la quale, nella giornata di ieri, il Tribunale di Catania ha decretato il fallimento di Finaria, la holding facente capo ad Antonino Pulvirenti che detiene le quote di maggioranza del Calcio Catania.

Il collegio giudicante ha motivato la sua decisione facendo leva, soprattutto, sulla violazione degli obblighi informativi da parte di Finaria. La società, in sintesi, non ha fornito tutta una serie di informazioni, indispensabili per il buon esito della procedura di concordato preventivo in bianco. Il Tribunale, infatti, rileva che tale procedura si è dipanata, fino al momento in cui è stata disposta la vendita dell’asset, “con modalità lacunose e poco collaborative“. Numerosi sono stati i chiarimenti richiesti da Piazza Verga che hanno riguardato: la tipologia di concordato in corso di presentazione, gli adempimenti e le scadenze in capo al Calcio Catania per l’iscrizione al campionato, la documentazione (del tutto mancante) necessaria per stabilire il valore della quota azionaria e dei beni mobili, la mancata produzione delle fideiussioni emesse da Finaria in favore del Calcio Catania.

C’è, però, un’altro rilievo che ha inciso maggiormente nella decisione del collegio giudicante dal momento che, si legge nel dispositivo, “oltre ad integrare una palese violazione degli obblighi informativi, rinvia in modo diretto alla nozione di “atti di frode” contemplata dall’art. 173 comma 1, l.fall”. Finaria, infatti, ha taciuto l’esistenza di un contenzioso giuridico, tutt’ora pendente, con i Massimino, ed in particolare con l’azienda di costruzioni “Salvatore Massimino S.r.l.”. Il contenzioso riguarda il 25,5% delle quote societarie del Calcio Catania, reclamate dagli eredi del Cavaliere. Al di là dell’intricata vicenda che, come dicevamo, non ha ancora avuto un esito definitivo, viene giudicata di per sè grave averno omesso l’esistenza prima che venisse pubblicato il bando di vendita della società rossazzurra.

In ragione di queste motivazioni il Tribunale ha dichiarato il fallimento di Finaria. I legali della società sono obbligati a “depositare in Cancelleria, entro 3 giorni, i bilanci, le scritture contabili e fiscali obbligatorie, nonché l’elenco dei creditori”. L’ordine per i curatori fallimentari (Niccolò Notarbartolo e Alessandra Leggio) è di “procedere immediatamente all’apposizione dei sigilli sui beni che si trovano nella sede dell’impresa e sugli altri beni della società fallita”. Prevista, infine, per il 9 gennaio 2021 l’adunanza dei creditori.

 

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