Un team di ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), tramite l’applicazione di una tecnica sismologica denominata “Tomografia Sismica 4D”, ha definito la struttura dell’Etna dai crateri sommitali fino a 10-12 km di profondità. È emerso che al di sotto della parte centrale del vulcano sono presenti tre zone che “rallentano” le onde sismiche determinandone un aumento dei tempi di percorso. Le anomalie sono state interpretate come zone fratturate ad alta temperatura contenenti una percentuale di magma pari al 4% del volume complessivo, quantità che può alimentare l’attività eruttiva…
Leggi tutto