Ravanusa, scoppia il caso del pagamento dei funerali
A Ravanusa dopo la tragedia dell’esplosione dell’11 dicembre 2021 e della morte di 10 soggetti monta una sgradevole polemica. “La solidarietà si è fermata in piazza Primo maggio. Ai familiari delle vittime è arrivato il conto dei funerali solenni da pagare: 10mila euro a vittima Si pensava che le istituzioni facessero la loro parte. Il costo non è mai stato trattato tra i parenti e i titolari delle onoranze funebri”. Lo ha detto l’avvocato Salvatore Loggia. Il sindaco di Ravanusa, Carmelo D’Angelo, dichiara che il Comune fin da subito è stato tenuto al di fuori dai fatti. Parla anche il capo della Protezione civile della Regione Siciliana Salvo Cocina. “Con riferimento alle notizie di stampa di questi ultimi giorni relative al mancato pagamento da parte dell’amministrazione comunale delle spese del funerale in onore delle vittime dell’esplosione di Ravanusa, si ritiene opportuno precisare che la presidenza della Regione Siciliana ha già disposto da diverse settimane, per il tramite del Dipartimento della Protezione civile regionale, un contributo di un milione di euro a favore del Comune di Ravanusa, che si aggiunge al milione destinato dall’Ars, su proposta della deputata locale Savarino, in sede di variazione di bilancio, prima di Natale. La risorsa è destinata alla copertura delle spese connesse all’emergenza conseguente la tragedia. Con tali fondi – che saranno accreditati nei prossimi giorni, subito dopo le procedure contabili – è possibile far fronte anche alle spese per il funerale. Il Comune può quindi, se lo ritiene, procedere ad anticipare o assumere formale impegno con i creditori”.
Covid-19, niente mascherine all’aperto
Non dovrebbe essere più obbligatorio indossare le mascherine all’aperto dall’11 febbraio. La misura sarà indipendente dal colore delle regioni. Lo avrebbe dichiarato il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa
Blitz antidroga in terra etnea
Operazione antidroga nel catanese. I Carabinieri del comando provinciale di Catania eseguono un’ordinanza di custodia cautelare ai danni di 13 soggetti per associazione per delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti. Il gruppo trafficava cocaina e marijuana in almeno tre piazze di spaccio tra il capoluogo etneo e Mascalucia. L’associazione sarebbe stata guidata da due cugini, risultati percettori del Reddito di Cittadinanza. Il gruppo avrebbe incassato oltre 8.000 euro al giorno dall’attività illegale.
Acireale, spari in Comunione: condannato responsabile
Condannato a 17 anni e 4 mesi di reclusione Camillo Leocata, 69enne che il 5 settembre del 2021 ha sparato un colpo di pistola ferendo gravemente il vicebrigadiere dei carabinieri Sebastiano Giovanni Grasso di 43 anni mentre fuori dal servizio era intervenuto per aiutare suoi colleghi a sedare una rissa scoppiata nella chiesa di Santa Maria degli Ammalati ad Acireale durante la celebrazione di una Prima comunione. La sentenza è stata emessa e conclusione del processo celebrato col rito abbreviato. Il Gup ha disposto il pagamento di una provvisionale alle parti civili: 805mila euro alla vittima che ha subito gravi danni al canale midollare a una vertebra cervicale e 20mila euro al ministero della Difesa-Comando generale dei carabinieri.
Catania, Pfizer su esuberi polo siciliano
“Lo stabilimento di Catania svolge un ruolo fondamentale per Pfizer, inclusa la risposta alla pandemia di Covid-19, la produzione di importanti medicinali iniettabili sterili e antibiotici per i pazienti di tutto il mondo – spiega l’azienda farmaceutica americana che interviene dopo le polemiche dovute all’annuncio degli esuberi per il polo siciliano -. Il sito continuerà a essere parte integrante della rete globale di produzione e fornitura Pfizer e, infatti, è stato programmato un intervento di modernizzazione, con un ulteriore investimento di 27 milioni di euro nei prossimi tre anni. in previsione di questo investimento, Pfizer ha identificato alcuni adeguamenti necessari, dovuti anche al calo della domanda dei volumi produttivi di un antibiotico iniettabile, che porteranno a una riduzione dell’organico”.
25enne si dà fuoco nel messinese: ricoverato a Roma
Un 25enne è ricoverato all’ospedale Sant’Eugenio di Roma dopo che si è dato fuoco con del liquido infiammabile nella sua abitazione a Rocca di Capri Leone, in provincia di Messina. Il giovane è stato portato inizialmente al pronto soccorso dell’ospedale di Sant’Agata Militello. Il ragazzo è curato da molto tempo dal servizio psichiatrico.