Catania, Etna in eruzione: le ultime dall’INGV

Ore di attività sull’Etna. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, diffonde aggiornamenti.

Ore 23:50 (21:50 UTC) – “L’ampiezza media del tremore vulcanico continua il graduale trend in incremento, attestandosi attualmente entro l’intervallo dei valori medio-alti. Le sorgenti del tremore risultano localizzate al cratere di SE ad una profondità di circa 2900 m sopra il livello del mare. Contestualmente l’attività infrasonica è in incremento con sorgenti localizzate prevalentemente al cratere di SE. Al momento le condizioni meteo avverse consentono una visualizzazione estremamente discontinua e parziale del fenomeno in corso. In particolare dalla telecamera visibile di Montagnola e talora da quella di Monte Cagliato, si intravedono frequenti bagliori intermittenti, compatibili con una probabile attività stromboliana. Le reti di monitoraggio delle deformazioni del suolo non mostrano variazioni significative”.

Ore 08:23 (06:23 UTC) – “Alle ore 05.40 UTC l’ampiezza del tremore vulcanico è su valori alti. L’ultima localizzazione del tremore, alle ore 04.45 UTC, risulta in prossimità del Cratere di Sud-Est ad una profondità di circa 3,0 km s.l.m. .
Il numero degli eventi infrasonici negli ultimi 10 minuti, alle ore 05.38 UTC, è molto alto. L’ultimo evento infrasonico risulta localizzato in prossimità del cratere CSE. La copertura nuvolosa consente una visualizzazione estremamente discontinua e parziale dell’area sommitale. Nel corso della notte è stato possibile osservare ancora i bagliori
descritti nel comunicato precedente. Sulla base del modello previsionale, la cenere emessa dall’attività in corso viene dispersa in direzione E NE. Le reti di monitoraggio delle deformazioni del suolo non mostrano variazioni
significative. Esclusivamente la stazione clinometrica di Cratere del Piano mostra una leggera variazione di trend”.

Ore 10:35 (08:35 UTC) – “Alle ore 08.20 UTC l’ampiezza del tremore vulcanico è su valori alti. L’ultima localizzazione del tremore, alle ore 07.15 UTC, risulta in prossimità del Cratere di Sud-Est ad una profondità di circa 3,0 km s.l.m. .
Il numero degli eventi infrasonici negli ultimi 10 minuti, alle ore 08.07 UTC, è molto alto. L’ultimo evento infrasonico risulta localizzato in prossimità del cratere CSE. dalle 08:15 UTC si osserva un incremento dell’attività esplosiva al Cratere di Sud-Est descritta nei precedenti comunicati. L’attività produce una nube di cenere che raggiunge
un’altezza stimata km sul livello del mare e si disperde in direzione E. Al momento le condizioni meteo consentono una visione limitata e discontinua del fenomeno in corso dalla rete di telecamere. Alcune stazioni della rete clinometrica mostrano lievi variazioni di trend. La stazione clinometrica di Cratere del Piano (ECP) mostra una variazione pari a circa 0.8 microradianti compatibile con quanto registrato durante le ultime attività eruttive al
Cratere di Sud-Est”.

Ore 10:43 (08:43 UTC) – “L’attività stromboliana descritta nel precedente comunicato si è rapidamente evoluta in
fontana di lava”.

Ore 10:51 (08:51 UTC) – “Alle 08:49 UTC è stato osservato un flusso di materiale piroclastico che si è staccata dalla
parete orientale del cratere di SE dirigendosi verso la Valle del Bove“.

Ore 11:34 (09:34 UTC) – “Continua l’attività di fontana di lava di cui al comunicato 508. La cenere prodotte si
dirige spinta dai venti in direzione NE Alle 08:48, alle 09:02 ed alle 09:3 UTC circa, si sono verificati tre flussi di materiale piroclastico che si sono staccati dalla parete orientale del cratere di SE, percorrendo circa 1.5 Km in Valle del Bove. Si osserva altresì una colata lavica dal fianco orientale del CSE che si dirige in Valle del Bove. I fenomeni
in corso sono stati osservati con discontinuità dalla rete di telecamere, a causa delle avverse condizioni meteo. Personale INGV in campo sta provvedendo all’invio di informazioni dirette”.

Ore 11:45 (09:45 UTC) “Alle ore 09:37 UTC dalla rete di telecamere si è osservato un ulteriore flusso di materiale
piroclastico dal fianco orientale del CSE, che ha percorso circa 1.5 km diretto verso la Valle del Bove”.

Ore 12:08 (10:08 UTC)“Alle ore 09:58 UTC circa si è verificato un ulteriore flusso di materiale piroclastico dal fianco
orientale del CSE. Il flusso si è diviso in due porzioni, la prima delle quali si è diretta verso S arrestandosi dopo qualche centinaio di metri, mentre la seconda si è diretta verso la Valle del Bove. Continua l’attività di fontana di lava, precedentemente comunicata. L’attività produce una nube di cenere diretta a NE, sono state segnalate ricadute di
materiale piroclastico sugli abitati di Piedimonte e Linguaglossa”.

Ore 12:52 (10:52 UTC) – “Alle 10:20 UTC circa la fontana di lava al Cratere di Sud-Est è cessata; continua una modesta emissione di cenere. Il flusso lavico che si espande in direzione E continua ad essere alimentato. Sono state ricevute segnalazioni di ricaduta di materiale piroclastico anche a Mascali. Personale INGV in campo riferisce che sul versante sud orientale del CSE si osserva una breccia, dalla quale hanno avuto origine i flussi di materiale piroclastico descritti nei comunicati precedenti, e dalla quale continuano ad osservarsi crolli e piccoli flussi che si dirigono in Valle del Bove raggiungendo quota 2900 circa. Dopo aver raggiunto l’ampiezza massima alle ore 10.00 UTC il tremore vulcanico ha iniziato una rapida discesa e alle ore 10.20 UTC è su valori medi in ulteriore diminuzione. L’ultima localizzazione del tremore, alle ore 09.15 UTC, risulta in prossimità del Cratere di Sud-Est ad una profondità di circa 3,0 km s.l.m. . Il numero degli eventi infrasonici negli ultimi 10 minuti, alle ore 10.12 UTC, è molto alto. L’ultimo evento infrasonico risulta localizzato in prossimità del cratere CSE. L’analisi dei dati clinometrici per l’evento parossistico ha mostrato variazioni in diverse stazioni, con valori massimi cumulati (pari a circa 3 microradianti) registrati alla stazione di Cratere del Piano (ECP). I dati della rete GNSS nelle ultime ore non hanno mostrato variazioni significative”.

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