Coronavirus, vertice della Regione Siciliana a Catania: tutte le spiegazioni e gli aggiornamenti

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Il vertice voluto dalla Regione Siciliana, convocato e presieduto dal governatore Nello Musumeci si è tenuto a Catania presso la sede regionale etnea. L’incontro operativo, durato due ore e mezza, è stato effettuato per concordare misure preventive omogenee da adottare in tutti i Comuni isolani per contrastare il Coronavirus. Presenti anche il presidente dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani siciliana Leoluca Orlando, l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, e il capo della Protezione civile in Sicilia, Calogero Foti. Alla fine della riunione si è svolta una conferenza stampa.

Il governatore della Sicilia, Nello Musumeci, ha iniziato a spiegare com’è la situazione attuale riguardo al Coronovirus, le misure assunte dalla Regione e tutto quello che si deve sapere.

Sostanzialmente non c’è motivo di essere allarmati. La Regione Siciliana e tutte le strutture preposte hanno fatto e stanno facendo ciò che è possibile fare per mantenere alta l’attenzione. In questi ultimi giorni abbiamo operato 50 tamponi per cittadini che potevano presentare qualche sintomo suscettibile di intervento ma tutti hanno dato esito negativo. Lo abbiamo fatto ad alcuni stranieri, altri italiani. In certi casi trattandosi di cittadini cinesi lo abbiamo fatto soltanto per mettere in tranquillità la popolazione indigena perché purtroppo, a volte, ci muoviamo in un clima di irrazionale preoccupazione. Dall’esito dell’incontro di oggi è emersa una macchina sufficientemente pronta a gestire la fase A (quella della prevenzione) e la fase B – speriamo mai dice il governatore siciliano – (quella relativa all’emergenza). Continuiamo a sostenere, come ha già detto l’assessore Razza, dal 27 gennaio abbiamo come Regione emanato una direttiva affinché ogni struttura sanitaria potesse muoversi secondo indicazioni precise. Le misure finora adottate sono essenzialmente di cautela proprio per neutralizzare la condizione di paura. Più che preoccuparsi diciamo ai cittadini occorrerebbe occuparsi. Cominciando dalla cura di ogni persona, curando in modo particolare l’igiene personale. Soprattutto quando si è in un luogo pubblico evitare di creare situazioni di crisi nel caso di uno starnuto o della tosse. Poi è necessario lavarsi assiduamente le mani con sapone, secondo le direttive bisognerebbe lasciare le mani sotto l’acqua tiepida per almeno 20 secondi. Con chi parlare quando si presume un caso di Coronavirus? Lo abbiamo detto ma continuiamo a farlo ovvero il luogo peggiore in cui andare è il pronto soccorso o gli ospedali perché si rischia per sé e per gli altri che nei nosocomi hanno bisogno di tutela e cautela. Si deve telefonare al medico di famiglia o ai numeri del servizio preposto. Il medico avrà cura di interrogare il cittadino per sapere se i sintomi sono dettati da uno stato particolarmente emotivo o se hanno qualche fondamento. Poi si procede di conseguenza ossia si dispone la prova del tampone che può essere fatto al Policlinico di Catania e in quello di Palermo. Se si dovesse accertare un caso di contagio è già stata allertata la struttura dell’ospedale militare di Palermo e di Messina per quanto concerne la quarantena. Il tema più incombente in queste ore è quello dell’arrivo degli immigrati e cosa fare? Qui si corre il rischio di essere sempre o estremisti da una parte o dall’altra. Io credo che mai come in questo caso serva cautela. Se i migranti arrivano a bordo di una nave è opportuno per tutti che gli accertamenti sanitari vengano espediti a bordo della nave piuttosto che scendere a terra. Se dovessero esserci casi particolari naturalmente si provvede per la quarantena secondo il protocollo. Anche per gli ospedali l’assessore sta predisponendo una circolare perché riteniamo che serva maggiore sanificazione nelle aree ospedaliere, nei servizi igenici, nelle cucine e nei corridoi. Per gli studenti stiamo predisponendo un apposito portale, speriamo entro 24 ore, e intanto abbiamo sospeso le gite scolastiche da e per la Sicilia. Il che determina una ricaduta sul piano del turismo scolastico ma il diritto alla salute arriva prima di ogni altro interesse. Se uno studente arriva in Sicilia dalle aree gialle contagiate, perché in teoria da quelle rosse non si potrebbe uscire, avrà cura di informare le autorità sanitarie e l’Asp e di rimanere a casa per 14 giorni per precauzione. 

Ci preoccupa l’informazione. Serve una informazione capillare ma che sia accessibile a tutti gli strati della popolazione e quindi stiamo predisponendo, rivolgendoci a personale specializzato, una buona campagna di informazione per tentare di dare una risposta ad ogni domanda. Domande che più passano i giorni, più aumentano. In verità neanche noi abbiamo una risposta a tutte le domande ed è proprio per questo che domani parteciperò alla seduta dell’Unità di Crisi Nazionale presieduta dal presidente del Consiglio dei Ministri Conte. In quella occasione noi rappresenteremo le nostre preoccupazioni legate soprattutto agli arrivi nei porti, negli aeroporti e nelle stazioni ferroviarie. Riteniamo che al di là dello sforzo che abbiano compiuto gli uomini dell’Ufficio di sanità marittima, aerea e di frontiera non tutti i controlli siano stati effettuati in maniera particolarmente oculata. Ci sono stati 63 voli dai quattro principali aeroporti dell’isola quindi Catania, Palermo, Trapani e Comiso e per ben 9620 passeggeri. Il controllo come sapete è sempre lo stesso: la verifica della temperatura. Per fortuna tutti i controlli sono risultati negativi. Però ci risulta che migliaia di altri cittadini, italiani e stranieri, arrivano in Sicilia senza una accurata azione di controllo. Questo non ci preoccupa naturalmente ma è giusto che la gente lo sappia, così com’è giusto che lo sappia l’Unità di Crisi Nazionale e noi domani porremo questo problema, senza creare allarme, ma qualcuno deve darci le necessarie risposte perché pretendiamo le necessarie garanzie. Con il presidente Orlando abbiamo concordato un’azione comune assieme ai sindaci che sarà espedita dopo la seduta del Consiglio dei Ministri domani. Conto di potere incontrare i prefetti dell’isola, penso di farlo tra domani sera e dopodomani mattina. Proprio perché tutti parlino un solo linguaggio, si muovano ad un solo obiettivo per una sola strategia. La cosa più importante, in un momento così difficile come questo, non dobbiamo perdere il controllo e restare razionale. Ogni cittadino deve fare il mestiere del cittadino che mai come adesso diventa importante. Se si farà vedrete che supereremo anche questa stagione che speriamo possa durare soltanto alcune settimane”.

L’Assessore alla Salute, Ruggero Razza, ha fatto alcune precisazioni in merito all’aspetto medico del virus e a tutti le disposizione attuate dalla Regione e tutte le misure che saranno assunte.

Fin dalla fine di gennaio la nostra Regione ha adottato le prime determinazioni che aveva esteso a tutte le aziende e che sono state pedissequamente seguite. Il presidente faceva riferimento con i 50 tamponi tutti con esito negativo e io ci tengo a dire che l’esito di tutti questi tamponi è sempre stato inferiore alle 12 ore, quindi esattamente in linea anche con l’esigenza di poter dare un accertamento il più rapido possibile. Insieme al Dipartimento delle Attività Sanitarie stiamo valutando oggi, immaginando un crescere del numero di questi tamponi, quindi della necessità che i cittadini possano essere sottoposti all’esame faringeo, di aumentare da due a cinque i laboratori di analisi che oggi sono abilitati alla verifica dell’esame per accertare la presenza o meno del Coronavirus. Dalla prossima settimana non saranno attivi solo al Policlinico di Catania e di Palermo ma anche in ognuna delle sette strutture di secondo livello che abbiamo un reparto di Malattie Infettive (Policlinico di Messina, Ospedale Garibaldi Catania, Ospedale Cannizzaro di Catania, Ospedale di Caltanissetta e Ospedale Civico a Palermo).

Abbiamo aumentato anche la dotazione dei posti letto riservando tutti quelli a pressione negativa direttamente alla eventualità da contagio del virus. Così facendo si da la necessaria sicurezza ai pazienti all’interno delle strutture sanitarie. Tutti i percorsi sono monitorati. Tant’è vero che i pazienti che sono stati ospitati per il sospetto caso di Coronavirus sono stati posti in adeguata sorveglianza fin quando non è stato eseguito l’esame. Confermo il piano di sanificazione già anticipato dal presidente. Domani alle 14 ci sarà una ulteriore riunione e valuteremo la possibilità di un percorso di pre-triage per le strutture di secondo livello per pazienti che avessero sindromi influenzali. Mi permetto una chiarificazione: è meglio che al pronto soccorso non si vada, si dovrebbe chiamare il medico di famiglia o che si chiami al numero unico 112. Ciò nonostante siamo perfettamente che qualche cittadino andrà di presenza e quindi stiamo pensando per loro un accesso dedicato. Per quanto riguarda la comunicazione è fondamentale fare comprendere a tutti quali sono le regole di condotta da tenere. Vogliamo che tutti i cittadini sappiamo come si ci debba comportare. C’è una richiesta molto spiccata di tamponi ed esami per i tamponi: non è vero come mi è capitato di legge che non sono presenti i sufficienti presidi in tutte le strutture ospedaliere. Anche perché non esiste un test apposito che deve il territorio della Regione. Ma è un normale tampone rinofaringeo che viene inviato al laboratorio di analisi e quello ha i reagenti specifici per individuare si si ha o meno la sindrome da Coronavirus. Questo è riservato a chi ha una sintomatologia. Siamo pronti ad attivare anche un numero verde e nelle prossime ore comunicheremo quale sarà. Perché c’è un po’ di confusione. E spesso si chiama al numero Unico di emergenza non per ragioni di natura sanitaria ma per richiedere alcune informazione sulle regole di condotte da tenere. Per questo la Regione insieme alla Protezione civile attiverà un numero verde con presenza medica così se i cittadini lo vorranno potranno utilizzare“.

Il Presidente della Regione Musumeci poi specifica che per quanto riguarda le misure di: “sospensione di eventi di aggregazione sono state adottate solo nelle Regioni in cui il Coronavirus è già presente e acclarata. In Sicilia non riteniamo di dover bloccare le manifestazioni esterne ed è cura di ognuno di noi capire se si debba partecipare a manifestazioni affollate in locali chiuse”.

Anche il presidente dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani siciliana Leoluca Orlando cerca di consigliare l’atteggiamento più consono che i siciliani dovrebbero attenere.

Siamo tutti inquieti, una alternativa alla paura questo è normale ma vorremmo che tutti i siciliani fossero inquieti ma privi di paura. Cosa significa? Stare in guardia e porre in essere tutte le precauzioni. L’azione dell’amministrazione regionale e dei sindaci è stata lineare e congiunta. Abbiamo seguito le indicazioni del Governo Nazionale. Ora siamo in una fase di prevenzione in cui è fondamentale la comunicazione”.

Tutti i presenti hanno risposto alle domande poste dai giornalisti.

Chiusura delle scuole? Voli con prezzi esorbitanti per il virus? L’autocondotta è fondamentale nella questione dell’arrivo o la partenza per le aree gialle o rosse. La chiusura delle scuole non si pone in questo momento perché non è stata imposta o suggerita dalle autorità nazionali. Stesso vale per le università. Domani chiederemo al Governo Nazionale così come quello del controllo degli arrivi degli aeroporti. Noi siamo isolati ma i treni non hanno controlli preventivi e magari un cittadino non avverte le autorità preposte perché non ha tosse o febbre però la prudenza suggerisce di stare 14 giorni chiusi a casa. Mai come in questa stagione assume una funzione importante. Domani Fabio De Pasquale, il portavoce, emetterà un comunicato in cui comunicheremo l’esito del confronto con il Governo Nazionale e l’Unità di Crisi. Tampone a casa? Si, fino ad oggi lo abbiamo operato e c’è anche un percorso speciale per arrivare fuori dal pronto soccorso con un tendono. Sono 70 i posti in infettivologia dedicati alla prevenzione del Coronavirus per la Sicilia. Sono 270 i posti in ogni struttura di secondo livello (l’area di 70 posti è per la prevenzione) e questa zona può crescere o diminuire se non ci sarà la necessità. Gli ospedali militari sono adeguati per una serie di ragioni alla quarantena. Virus più aggressiva per anziani,comunicazioni per chi ha sospetti? Noi abbiamo la possibilità di esaltare il valore del medico di base. Perché quando parliamo di pronto soccorso affollato è inappropriato a volte. Il tramite è il medico di base. Chiaramente un anziano con patologie è più vulnerabile con un fisico giovane. Siamo preoccupati per le inattività di imprese e segnaleremo tutto al Governo Nazionale. Noi coordiniamo tutte le iniziative con il Governo centrale e lo diciamo anche ai sindaci. Per questa ragione mi astengo – dice il Presidente Musumeci – da provvedimenti autonomi. Noi nella riunione chiariremo tutti gli aspetti. Chiederò a Conte di sancire come obbligatoria l’eventuale permanenza dei migranti sulle navi perché diventa difficile acquietare la popolazione locale. Se la nave non è dotata di medico, approntiamo noi il personale anche medici volontari. Noi dobbiamo verificare se qualcuno è affetto da Coronavirus, è nel loro interesse oltre che nel nostro”.

Sono oltre 230 le persone contagiate dal Coronavirus in Italia. L’ultima vittima, la settima italiana, è un uomo di 62 anni residente a Castiglione d’Adda, a Lodi, ed aveva già patologie croniche. Al momento solo un soggetto sembra essere guarito.

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