Covid-19 in Italia, le ipotesi sui posti a sedere nei tavoli

Posti a sedere; Covid

Dopo giorni di polemiche, divisioni interne alla maggioranza di governo e scontri istituzionali tra Ministri, è arrivata una risoluzione sul tema dei posti a sedere nei ristoranti.

Posti a sedere nei ristoranti: nessun limite all’aperto, non più di sei al chiuso

A sbloccare tutto la Conferenza Stato – Regioni delle scorse ore, al termine della quale l’esecutivo presieduto da Mario Draghi ha accolto le richieste degli enti locali, sostenute anche dal sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri. Nessun limite al numero dei commensali nelle aree all’aperto, mentre nei tavoli al chiuso potranno essere al massimo sei, appartenenti a non più di due nuclei familiari. Tale soluzione, che varrà soltanto per le zone bianche, rappresenta di fatto un compromesso che non scontenta eccessivamente l’area rigorista del governo, capitanata dal Ministro della Salute Roberto Speranza.

Per ciò che concerne le aree gialle (si parla di 4 persone a tavolo, al chiuso), invece, bisognerà attendere altre due settimane. Questo lasso di tempo, infatti, servirà al governo come sperimentazione, per capire quali saranno gli effetti delle nuove regole. Sperimentazione che, tuttavia, potrebbe risultare quasi del tutto inutile dal momento che, qualora l’andamento pandemico dovesse mantenersi sui ritmi attuali, il 21 giugno tutta Italia (ad eccezione, forse, della Valle d’Aosta) sarebbe in zona bianca. Nei prossimi 14 giorni, dunque, i ristoranti delle aree gialle dovranno attenersi alla normativa che prevede i “vecchi” limiti.

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