Patuanelli: “Aiuti alle imprese nel prossimo decreto. Il mio cuore mi indica di aprire i settori produttivi ma…”

Crias; PNRR

Il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, ha chiarito dei dubbi relativi al nuovo DPCM su Rete 4 a “Quarta Repubblica”.

“La passeggiata con l’amico no, certamente si può fare attività motoria singolarmente” ma “bisogna mantenere la distanza sociale e i dispositivi di protezione in questa fase in cui si apre un po’. Ci sono ancora 105mila contagiati, dobbiamo evitare di tornare ai dati dell’inizio di marzo. Congiunti? Tra questi vi sono parenti fino all’ottavo grado e affini ma anche i fidanzati. Per queste persone sarà consentito ricongiungersi. Credo che l’importante sia mantenere il distanziamento, l’uso della mascherina e l’uso dei guanti. Credo siano comportamenti che ormai sono entrati nelle dinamiche sociali, purtroppo. Io sono qui da 60 giorni e non vedo la mia famiglia. Sappiamo bene quali rischi e pericolo abbiamo corso.

Riaperture graduali

“Dal 4 maggio riprenderanno oltre 3 milioni e mezzo di lavoratori. Seguiamo l’esperienza dei Paesi che hanno aperto presto e poi hanno dovuto chiudere, come Corea, Singapore e in parte la Cina. Noi siamo stati i primi a dovere combattere contro il virus. Non è vero che la fase 2 non c’è, oggi il comparto tessile può riattivarsi, dal 4 maggio tutta la manifattura, il commercio all’ingrosso e poi toccherà al dettaglio. Il mio cuore mi porta a dire apriamo i settori produttivi, penso anche alle piccole imprese e agli artigiani. Ma ci si scontra con il tema sanitario. Deve esserci un equilibrio ed è quello che stiamo cercando di fare in questa prima fase di riaperture”.

Aiuti alle imprese nel prossimo decreto aprile

“Ci saranno 15 miliardi di indennizzi diretti alle imprese a fondo perduto: 5 miliardi per la riconferma dei 600 euro che diventeranno 800 nella seconda mensilità, poi 10 miliardi a fondo perduto per le microimprese. Parliamo di aiuti per 4 milioni e 600mila imprese, il 96% delle aziende italiane. Sburocratizzare l’Italia è complesso, ma credo che il modello Genova possa essere replicato per le opere pubbliche”.

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