Professore condannato a risarcire di oltre 98mila euro l’università di Catania: svolgeva altre mansioni

La Sezione di appello della Corte dei conti per la Regione Siciliana, con una sentenza depositata il 5 marzo 2020, ha condannato il professore universitario di materie di ingegneria, Sascia Canale, a risarcire l’università di Catania del danno provocato di oltre 98mila euro.
Il docente adesso è in pensione ma negli anni dal 2013 al 2015 aveva svolto diversi ruoli di consulenza, di amministratore delegato e di presidente di una società per azioni contemporaneamente al lavoro con l’ateneo etneo. Gli incarichi sono ritenuti incompatibili con il rapporto lavorativo presso l’università catanese.

Il giudice d’appello ha affermato il principio che non consente ad un professore con rapporto di lavoro a tempo pieno di svolgere alcuna attività differente da quella istituzionale. Essendo un pubblico dipendente il docente è stato condannato alla restituzione dell’intera indennità di rapporto a tempo pieno percepita dal 2013 al 2015. Tale somma è considerata indebitamente corrisposta per la violazione accertata dell’obbligo di esclusività.

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