Sicilia, il governo aggiorna il Defr 2022-24: occasione di crescita da non perdere

Regione siciliana;

Il governo regionale siciliano inizia a gettare le basi per programmare il prossimo futuro dell’isola. Nei giorni scorsi, infatti, con l’aggiornamento del Documento di economia e finanza regionale (Defr) 2022 -24, ha definito le linee guida su cui impostare le prossime leggi di stabilità e bilancio. (Qui il testo completo del documento)

PNRR, insularità e PIL in crescita: le indicazioni del Defr

Centrale, come sottolineano il presidente Musumeci e l’assessore all’economia Armao, la collaborazione con il governo centrale sulla scia del PNRR e delle direttive riguardo la digitalizzazione e la transizione ecologica. Il recente riconoscimento della condizione di insularità, poi, porterà nuova linfa nelle casse regionali. Altra opportunità, sempre secondo le indicazioni dell’esecutivo siciliano, la crescita del PIL nei prossimi anni, che dovrebbe permettere di assorbire le perdite dell’annus horribilis 2020.

Nel Defr si prevedono ulteriori risorse determinate dal nuovo accordo sulla finanza pubblica, dal previsto posticipo del rientro dal disavanzo e da numerose operazioni con banche d’affari e con Cassa depositi e prestiti. Nel computo del governo entrano anche i milioni “liberati” dalla chiusura dei contenziosi con Esa e Partners Sicily Properties. Una maggiore equità nella distribuzione delle risorse, infine, dovrebbe essere assicurata dal superamento del criterio della spesa storica in favore di quello fondato sugli effettivi fabbisogni.

Flusso di milioni e speranze: oltre i numeri e le previsioni, fatti per costruire il futuro

Le ottimistiche previsioni del governo regionale e il previsto flusso di milioni che arriverà nei prossimi anni, però, da soli non sono sufficienti per garantire un futuro positivo e di crescita, non bastano per definire la tanto attesa ripresa. Per far sì, insomma, che si passi dalle parole ai fatti servirà una scrupolosa programmazione, un serio progetto che abbia la forza di superare limiti e mali endemici della Sicilia. La classe politica e quella dirigente, dunque, sono chiamate ad una decisiva assunzione di responsabilità. Il periodo che vivremo, d’altra parte, sarà senza dubbio cruciale e sarà influenzato dall’esito delle elezioni regionali dell’autunno 2022. Ad un anno dalla chiamata alle urne, però, sembra di rivivere i soliti schemi, di leggere storie già lette quando si parla di alleanze (o “inciuci”), trattative, accordi elettorali. Se la Sicilia vorrà salire sul trampolino che porta al domani, tuttavia, dovrà essere – per quanto possibile – il meno gattopardesca possibile.

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