Bronte (CT), pistacchio non tracciato: sequestro da 650 chili

Sotto sequestro 650 chili di pistacchio. I Carabinieri di Bronte, coadiuvati dai colleghi del Reparto Tutela Agroalimentare di Messina, hanno eseguito il provvedimento nei confronti di una nota azienda brontese che si occupa della lavorazione e della produzione di prodotti al pistacchio. Contestate diverse violazioni amministrative al titolare. Mancava l’idoneo sistema di tracciabilità ed è stata riscontrata la non conformità sul piano dei controlli del “pistacchio verde di Bronte D.O.P.“. Sequestrato pistacchio misto certificato e non certificato. Condividi

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Sicilia, il pistacchio di Raffadali diventa Dop

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Il pistacchio di Raffadali (AG) diventa Dop. Lo ha affermato Coldiretti Sicilia dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europa del via libera al riconoscimento. “Nell’isola – spiega – si producono complessivamente circa 39.000 quintali e il costo del prodotto varia a seconda se è sgusciato, pelato o non pelato. La zona di produzione della nuova Dop ricade all’interno di vari comuni della provincia di Agrigento che vanno da Raffadali a Canicattì“. “Accolgo con soddisfazione la notizia che un’altra eccellenza dell’agroalimentare siciliano risulta da oggi iscritta nel Registro europeo delle…

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Pistacchio venduto per Bronte DOP: ditta catanese denunciata per frode

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Frodi online e falsi prodotti DOP: è quanto scoperto dal Comando dei Carabinieri per la Tutela Agroalimentare in un blitz effettuato nelle scorse settimane, e che ha portato tra l’altro alla denuncia di quattro persone. Tra le aziende soggette al controllo spicca anche una ditta, in provincia di Catania,  che commercializzava online pistacchio e formaggi provenienti dall’estero come prodotti a Denominazione di Origine Protetta. Il titolare è stato denunciato dai militari del RAC (Raggruppamento Aeromobili Carabinieri). Anna Aqueci Condividi

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Cesarò, il Comune nega il secondo capannone a Bacco: l’azienda corre ai ripari e cerca soluzioni

Non arrivano buone notizie per l’imprenditoria siciliana. Secondo l’indiscrezione, giunta ai colleghi del quotidiano “La Sicilia”, l’azienda Bacco dovrà lasciare il secondo capannone, utilizzato per produrre delizie al pistacchio, collocato in quel di Cesarò, un paese dei Nebrodi nel messinese. Tale comunicazione sarebbe giunta verbalmente ai legali dell’impresa da parte del sindaco Salvatore Calì. Una vicenda che pare incredibile anche allo stesso titolare di Bacco, Claudio Luca, proprio per come è avvenuta. L’imprenditore incredulo e sbalordito spiega, ai microfoni de “La Sicilia” i paradossali fatti accaduti tra l’azienda e il…

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